sabato, agosto 04, 2007

MERCOLEDI': UN GIORNO SPECIALE


Sembra una favola ma non lo è: il mercoledì è particolarmente dedicato a san Giuseppe, ed è in tale giorno che arriva l’aiuto giusto per procedere nella costruzione dell’Opera intitolata a san Giuseppe a Lucera (Foggia). Con i fatti, da vero e proprio giuseppino, padre Angelo Cuomo convince anche chi non ci crede. Potenza della fiducia nel santo del suo cuore! “Nella nostra chiesetta di S. Caterina ogni mercoledì si fa una funzioncina in onore di S. Giuseppe con il canto delle litanie, la recita delle sette suppliche e la benedizione. La preghiera fiduciosa rivolta al nostro santo si trasforma in una pioggia di grazie e di favori. Da quando abbiamo cominciato la costruzione della nuova opera giovanile difficoltà, contrasti, incomprensioni non ne sono mancate. Le difficoltà finanziarie soprattutto, sembrava dovessero fermare agli inizi la nuova opera. Invece S. Giuseppe da buon elemosiniere è arrivato sempre in tempo. E pensare che ogni mercoledì c’è qualche sorpresa e non ne passa uno senza un’offerta anche piccola. Potrei citarvi tanti fatti in cui la protezione di S. Giuseppe si fa sentire e quasi vedere”. E continua raccontando come di mercoledì una persona dopo la Messa gli ha dato 1500 lire; mentre va alla posta una signora gli offre 5020 lire da lei raccolte; in serata va a visitare una persona e anche lì riceve l’aiuto sperato. Perciò conclude: “S. Giuseppe anche oggi ha voluto farsi sentire… Non posso nascondere la mia commozione mentre la mia fiducia in S. Giuseppe cresce sempre più. L’Opera è sua, porta il suo nome e se la sta costruendo”! L’invito allora è quello di ringraziarlo e di collaborare con lui nella realizzazione dell’Opera. Il mercoledì diventa pure il giorno della carità e dell’aiuto ai poveri; i primi tempi c’era anche la tradizione di portare da mangiare ai barboni e ai diseredati. L’inaugurazione del primo plesso si trasforma in un’offerta al santo Titolare. Anche le date scandiscono l’amore per san Giuseppe: inaugurazioni e pose della prima pietra si rincorrono negli anni, ma sempre al 19 marzo: giorno della sua festa.
In un’altra occasione, riferendosi alla costruzione stavolta della sala teatro, padre Angelo scrive su “Voce”: “La festa di S. Giuseppe anche quest’anno ha portato il suo dono. Un dono atteso da tempo e perciò tanto più gradito. Il giorno 13 sera, terzo giorno della novena di San Giuseppe il sottosegretario di Stato onorevole Scalfaro mi annunciava ‘sono lieto di comunicarle concessione nulla osta apertura cinema parrocchiale in Lucera’. Il giorno 18, vigilia della festa di S. Giuseppe, un espresso del P. Provinciale diceva una buona notizia… Ringraziamo S. Giuseppe che vede e provvede. Come vedete S. Giuseppe guarda ancora con occhio benevolo la sua Opera e ci incoraggia a continuare non solo con fiducia, ma con la certezza, che ci viene dall’esperienza del passato, nella riuscita della nuova impresa”. Si domanda poi: a quando l’inizio dei lavori? e si auto-risponde: per il giorno del Patrocinio di san Giuseppe! Se c’è chi può pensare che si tratta di coincidenza, per padre Angelo è senz’altro Provvidenza… anche quando si tratta di treni. Racconta infatti un’altra storia “ad onore e gloria di S. Giuseppe”, capitata nel viaggio tra Lucera e Rossano in Calabria. Alla stazione di Taranto vede salire un lucerino, sua vecchia conoscenza, si parla dell’Opera in costruzione ed ecco che sborsa un’offerta di 1000 lire. Sottolinea: era mercoledì… “un bel grazie a S. Giuseppe che anche in viaggio mi presenta buone occasioni per aiutare l’Opera”. Qualcuno dice che padre Angelo sogna ad occhi aperti: si è messo in testa di fare l’inaugurazione il 19 marzo quando i lavori sono in alto mare… Egli stesso commenta: “Troppo ancora da fare, troppo lavoro ancora. Eppure, dicevo tra me, il 19 marzo non deve passare senza offrire a S. Giuseppe, nel giorno della sua festa, questa seconda parte dell’Opera”. Raduna le Patronesse, le mette a parte della preoccupazione per i ritardi, le invita a pregare… ed ecco che arriva il fattorino con il telegramma: il denaro è arrivato. Chiaramente era un mercoledì di san Giuseppe; le speranze si riaccendono e i lavori riprendono per essere completati giusto in tempo. Una storia dell’Opera di Lucera, tutta alla luce degli interventi di san Giuseppe, è ben dipinta nel suo cinquantesimo in un bell’articolo del giuseppino p. Giovanni Di Carlo.
In qualità di Padre Provinciale, si moltiplicano le circostanze in cui invita i confratelli Giuseppini, che da lui prendono nome, a rivolgersi “all’ottimo educatore” di Gesù. Da lui che difese il divin figlio da Erode, padre Angelo scrive in una circolare, conviene imparare a difendere Gesù nel cuore dei giovani a noi affidati. Rivolgendosi direttamente ai giovani e proponendo loro la purezza sul modello del casto Sposo di Maria, dice loro: “In un mondo sempre più infangato, risplendete voi, giovani, di purezza, di pulizia interiore. Sappiate lottare. Gesù è con voi. La Vergine è con voi. S. Giuseppe è con voi”. Invita a mettere la statua di san Giuseppe in tutte le opere giuseppine, a distinguere il mese a lui dedicato, perché “ci trovi tutti impegnati nel dare un attestato di vero affetto a Colui che è per noi modello ed esempio di vita religiosa, vissuta in intimità di mente e di cuore con Gesù e Maria e in piena dedizione di fedele servizio ad essi”. Occorre vedere nel nostro santo – scrive - il maestro, il modello, il conforto e allora la vita giuseppina sarà più facile, bella e proficua, dato che noi non solo siamo devoti ma siamo religiosi di san Giuseppe. “E’ chiaro che S. Giuseppe proteggerà tanto più efficacemente la nostra famiglia religiosa, le nostre opere, attività e apostolato, quanto più vedrà nella congregazione e nei suoi figli non solo la somiglianza di un nome, chiamandoci figli di S. Giuseppe e Giuseppini, ma soprattutto la somiglianza dello spirito, che consiste nell’imitazione delle sue virtù e dei suoi esempi, corrispondenti alla nostra missione di educatori e alla nostra professione religiosa”.