domenica, maggio 14, 2006

SIMPOSIO INTERNAZIONALE

E’ la nona edizione del Simposio internazionale su san Giuseppe quella che si è svolta dal 25 settembre al 2 ottobre 2005 in Germania. E’ un appuntamento che raccoglie gli studiosi del santo ogni quattro anni, con l’intento di approfondire e riproporre la figura del Custode del Redentore. Mentre i primi simposi, a cominciare dal 1970 a Roma, hanno riguardato san Giuseppe nei primi XV secoli, nel Rinascimento, nel Seicento e Settecento, nei secoli XIX e XX, ora si concentra l’attenzione sull’esortazione apostolica “Redemptoris Custos” di Giovanni Paolo II, che rimane il documento pontificio più ampio ed autorevole sul nostro santo. La località che quest’anno ha ospitato l’evento è stata Kevelaer, non lontano da Colonia ed Aquisgrana, a pochi chilometri dal confine con l’Olanda, dove sorge un santuario mariano risalente al 1600, forse poco conosciuto all’estero, ma che nella regione ha una forte risonanza. Specialmente nella stagione estiva si susseguono pellegrinaggi e processioni con grande devozione verso la Vergine “consolatrice degli afflitti” che vi è venerata in una piccola immagine al centro del paese. Accanto è stata poi edificata la chiesa parrocchiale e nell’Ottocento un’ampia basilica in stile neogotico, ricca di decorazioni, di colori e raffigurazioni, con la caratteristica facciata che si eleva con una torre alta sormontata dalla cuspide che raggiunge i 70 metri. Ci sono poi varie cappelle, tra cui una moderna struttura semiaperta. I partecipanti al Simposio sono stati una sessantina, provenienti da 13 nazioni: Austria, Canada, Cile, El Salvador, Francia, Germania, Italia, Messico, Polonia, Slovacchia, Spagna, Stati Uniti e Svizzera. Si è organizzato l’alloggio in vari alberghi e nella “priesterhouse” (casa del clero e del pellegrino), punto d’incontro per le riunioni e per la mensa. Ogni giorno è cominciato con la concelebrazione nella Basilica, in un clima di raccoglimento e di preghiera.
Il tema generale di questo nono simposio ha avuto come titolo: “L’importanza di san Giuseppe nella storia della salvezza”. La mattina sono state proposte le relazioni in sessione assembleare, il pomeriggio nei gruppi linguistici. Si è trattato del santo, con ricchezza di contenuti e varietà di esperti, sotto diversi aspetti: biblico (ad es. T. Stramare La teologia dei Misteri password per la lettura della Redemptoris Custos), spirituale (D. Picot Giuseppe salvatore del Salvatore, G. Spirito Una presenza di paternità per l’uomo postmoderno), teologico (nella teologia e missione evangelizzatrice, nell’opera della redenzione, maternità e paternità verginale di Maria e Giuseppe, teologia e storia del matrimonio di Giuseppe), agiografico (nel card. Lépicier, in Teresa d’Avila e Bernardetta di Lourdes, in J. Vilaseca e Tommaso d’Aquino, in André Bassette e J Bossuet), storico (devozioni e devozionario, confraternite nella Nuova Spagna, Patrocinio sul Messico, nel concilio Vaticano I, a Modena nell’Ottocento), pastorale (in rapporto alla famiglia e alla filosofia), artistico (sacre rappresentazioni italiane, iconografia medievale, attraverso la pittura)… Promotori di questi studi risultano i vari centri, che mantengono vivo l’interesse per san Giuseppe e che si sono sviluppati negli anni: in particolare quello tedesco che, coordinato da padre German Rovira, ha organizzato il simposio del 2005, e poi quello polacco, spagnolo, messicano e italiano. Anche il Centro Studi san Giuseppe, della nostra congregazione dei Giuseppini del Murialdo, è stato attivamente presente con p. Franco Verri, p. Luis Fernández, p. Pedro Olea e p. Angelo Catapano, che hanno trattato i seguenti temi: il quadro mistero di Clot Bey e le litanie ispirate alla Redemptoris Custos, san Giuseppe nella storia della salvezza secondo la mistica Maria Jesús de Agreda, nell’archivio particolare di Pio X e nell’opera di Eugenio Reffo maestro di spiritualità giuseppina.
Abbiamo avuto una giornata di escursione insieme a Xanten, Marienbaum e Kalkar, col pranzo ad un ristorante in riva al Reno. Parallelamente si è svolto un programma pastorale aperto a tutti i fedeli con solenni celebrazioni. Ci hanno visitato il card. Mesnier, il vescovo di Münster ed altri prelati. Benedetto XVI ci ha mandato un messaggio tramite il card. Sodano, in cui tra l’altro afferma: “i genitori di Gesù ci aprono il cammino per intendere meglio il mistero di Cristo”. In definitiva è stata un’esperienza di riflessione e di confronto, arricchita da un grande senso di fraternità che lega tutti – al di là delle lingue, delle provenienze e delle competenze diverse – nel nome di san Giuseppe, in una sorta di “famiglia giuseppina” che supera ogni distanza e barriera. E’ chiaro che il Simposio, per portare veramente frutto, oltre la preziosa pubblicazione degli atti, richiede un lavoro permanente perché abbia la più ampia ricaduta nella Chiesa e nella società, nelle comunità di appartenenza, perché cresca l’attenzione e l’amore per san Giuseppe, che è il primo dei santi, ministro della salvezza e patrono universale, che ha una missione insostituibile nella vita di Cristo e della Chiesa. Occorre allora studiare e realizzare le iniziative più opportune per il rilancio della sua figura, che appare oggi piuttosto trascurata. Il prossimo Simposio è previsto a Kalisz in Polonia nel 2009: in questo spazio di tempo forse qualcosa si può fare e la nostra congregazione, intitolata a san Giuseppe, con tutta la cerchia dei laici e dei suoi amici, è chiamata ad offrire il proprio contributo.

Angelo Catapano