domenica, giugno 18, 2006

CARI GIUSEPPINI...


In Brasile a giugno 2006 si tiene il Capitolo generale della Congregazione di san Giuseppe. Anche noi da queste pagine vogliamo sentirci partecipi di questo appuntamento dei Giuseppini del Murialdo, interessandoci all’evento ed unendoci nella preghiera.
Questo incontro, che raduna rappresentanti e delegati dalle 15 nazioni in cui la famiglia religiosa è presente, si svolge ogni sei anni; quello di quest’anno è il ventunesimo. I 39 Capitolari hanno come compito la verifica del sessennio trascorso, l’elezione del Superiore generale e del relativo Consiglio, la programmazione per i prossimi sei anni. Chiediamo la benedizione del Signore sui lavori e sui frutti del Capitolo per l’intera congregazione. Auguriamo nel nome di san Giuseppe, “modello, patrono e titolare”, il rinnovamento della vita religiosa ed apostolica. Il nostro santo, “regola parlante” dei Giuseppini, come è stato definito dal Reffo, accompagni le scelte ed il cammino per una sempre più fedele e creativa adesione al carisma ricevuto. San Giuseppe, come ha affermato l’attuale Superiore generale p. Luigi Pierini, è “la guida sicura per arrivare lontano”. Che Egli, secondo l’espressione di Giovanni Paolo II, “indichi le vie da seguire all’inizio del terzo millennio”.
Non solo i religiosi, ma anche i laici e quanti veniamo in contatto con i Giuseppini consacrati e con le loro opere, siamo chiamati ad essere giuseppini e a partecipare in qualche misura, ognuno secondo la sua vocazione e nella sua realtà, al medesimo carisma. Una spiritualità contrassegnata da san Giuseppe, da cui i prendiamo il nome e il modello di vita, in un tipico stile di famiglia, di umiltà e carità. Una chiamata dell’Amore personale e infinito di Dio a cui desideriamo dare una risposta concreta, di fede e di amore. Una missione educativa a favore dei giovani, ai quali ci rivolgiamo come “amici, fratelli e padri”. Un impegno di solidarietà per offrire (dovunque viviamo o a distanza) una casa e una famiglia a chi ne ha bisogno, una possibilità di studio e di formazione al lavoro, un centro di evangelizzazione e di vita cristiana. Seicento religiosi in varie parti del mondo e con loro una più estesa “Famiglia giuseppina” di laici, giovani e adulti, collaboratori e amici. E’ il medesimo ideale spirituale e apostolico che unisce e che, nel nome del Patrono e di san Leonardo Murialdo, continua nel tempo e nello spazio.
Andando maggiormente in profondità ci avvediamo che siamo chiamati tutti ad essere “giuseppini”. Ad un titolo speciale siete chiamati ad essere tali voi lettori, concittadini di San Giuseppe, pellegrini e devoti del Custode del Redentore. I papà e gli educatori, i lavoratori e i consacrati hanno poi buoni motivi per conformarsi a lui. Ma diciamo la verità: essendo il nostro santo Patrono della Chiesa universale, estende la sua protezione su tutta la Chiesa nel mondo. La sua paternità è appunto universale: perciò siamo chiamati tutti a sentirci “figli” suoi, ad imparare dal suo modello di santità e ad essere dunque “giuseppini”. Che bello guardare alla Chiesa intera come alla Famiglia che san Giuseppe custodisce e protegge nei secoli, come 2000 anni fa Egli fece con Maria e Gesù. Che bello ritrovare in lui un padre, riflesso del Padre celeste, come Cristo seppe fare nella vita nascosta a Nazaret. Se siete veri giuseppini, san Giuseppe deve avere nella vostra vita un'importanza fondamentale. Dategli dunque il posto che gli spetta!

(Angelo Catapano)