sabato, gennaio 20, 2007

L'APOSTOLO DI SAN GIUSEPPE: don Giuseppe Ambrosio


Il libro di padre Angelo Catapano, Giuseppino del Murialdo e direttore del Centro Studi san Giuseppe, colma un vuoto, dato che non esisteva finora una biografia di don Giuseppe Ambrosio (1871-1957), fondatore del santuario di San Giuseppe Vesuviano (Napoli). Personaggio straordinario, è da annoverare nella storia tra i più insigni apostoli di san Giuseppe. Chiaramente della promozione del santo, che è il Patrono universale della Chiesa, ma anche del paese che ai piedi del Vesuvio ne porta il nome dal Seicento, in particolare del santuario ivi innalzato grazie alla sua dedizione per oltre cinquant’anni. Il volume esce in occasione del cinquantesimo anniversario della sua dipartita, che ricorre esattamente il 16 gennaio 2007. Non è stato facile per l’autore, suo concittadino, trovare dopo tanti anni documenti e testimonianze che avrebbero potuto essere utili per offrire un quadro più completo. Tuttavia quello che è riuscito a ricavare dai ricordi raccolti e dagli archivi risulta sufficiente per presentare un primo profilo biografico. La fonte principale è costituita dalle annate de “La voce di san Giuseppe”, rivista istituita da don Ambrosio (detto in napoletano don Peppino), che a partire dal 1902 accompagna lo svolgersi cronologico dell’opera che va di pari passo con quello dell’azione del fondatore del santuario. Le tappe della sua vita, dopo la consacrazione sacerdotale nel 1895 e l’assunzione della direzione dei lavori per la chiesa parrocchiale nel 1899, vengono scandite dalle successive inaugurazioni: le colonne (1905), la cupola (1908), la facciata (1926), l’interno (1935), l’organo (1948), l’altare maggiore (1955). Azione che si estende pure alla realizzazione di un centro per i minori nel 1909 ed uno per gli anziani nel 1935, nonché della “casa del pellegrino” nel 1937. Innumerevoli i suoi viaggi, specialmente per la Campania e la Puglia, ma un po’ in tutte le regioni d’Italia e all’estero, nell’America del nord (1929) e del sud (1934). La sua missione è coinvolgere i benefattori nella costruzione del santuario, che deve essere “monumentale”, degno del Patrono, sulla scia di quello elevato alla sua Sposa nella vicina Pompei. Indubbiamente però il suo compito più profondo è quello di trasmettere l’amore per san Giuseppe, la fiducia agli ammalati, il conforto ai tribolati, la fede ai lontani. Non si contano le grazie e le guarigioni ottenute tramite il suo intervento nel nome del Patrono. Cresce dunque attorno a lui una “famiglia spirituale”, una vasta cerchia di amici, devoti e ammiratori. Conta sulla fede, sull’aiuto di tanti piccoli offerenti, sull’appoggio della povera gente e degli emigrati; tra i suoi grandi sostenitori si segnalano san Pio X e il beato Bartolo Longo. Il libro racconta la sua esistenza in forma avvincente, dando la parola direttamente al protagonista e ai testimoni dei fatti narrati, in maniera documentata, con abbondanza di citazioni e di note. Questi i titoli dei capitoli, che già da soli tratteggiano la figura di mons. Ambrosio: L’uomo giusto al posto giusto – Personaggio carismatico e coinvolgente – Nunzio del santuario di San Giuseppe – Sacerdote con un voto in più – Amico degli orfani e dei sofferenti – Angelo con le ali al cuore e ai piedi – Un secondo Bartolo Longo – Padre e pastore del suo popolo – Pellegrino in mezzo mondo – L’ombra di san Giuseppe – Ospite graditissimo e desideratissimo – Un’anima ardente e ardita – Operatore instancabile di carità – Insigne apostolo di San Giuseppe. Il volume, corredato da foto inedite, conta 256 pagine. Può essere richiesto al Santuario di San Giuseppe Vesuviano (santsgv@murialdo.org), dove un’intera settimana è stata dedicata alla commemorazione del cinquantenario, dal 21 al 28 gennaio, con animazione apposita, mostra fotografica e intestazione della piazza adiacente il santuario all’illustre concittadino e “fulgida perla della diocesi di Nola”, come è stato definito alla sua morte.