venerdì, settembre 10, 2010

UN SILENZIO ASSAI ELOQUENTE


Ogni sera alle ore 18.30 (ora solare 17.30) si recita il rosario con Maria e Giuseppe, assicura il dépliant. Chi del resto potrebbe condurre a Maria meglio di Giuseppe, suo sposo e padre legale di Gesù?
Parliamo dunque del santuario di San Giuseppe che si erge maestoso a San Giuseppe Vesuviano, grosso centro a venti chilometri da Napoli e dieci da Pompei, santuario sorto proprio sulla scia di quello della Madonna del rosario voluto dal beato Bartolo Longo.
Oltretutto padre Angelo Catapano, sacerdote giuseppino redattore del periodico del santuario, ci invita a segnalarlo in questa nostra rubrica "tanto più che questo anno ricorre il cinquantenario della dedicazione dell' altare maggiore, tra i più importanti in onore del santo". Si tratta infatti di un sontuoso altare eretto nel 1955, con il trono che accoglie la bella statua del santo patrono.
L'interno è arioso e luminoso. Suddiviso in tre navate da colonne di granito, è arricchito da vivaci dipinti parietali, in particolare quelli che raffigurano lo sposalizio e la morte di san Giuseppe.
Ma si può ben dire che è tutto il santuario nel suo complesso che, innalzato a cominciare dal 1896 su una chiesa risalente al 1622, risulta tra i più belli dedicati allo sposo di Maria. Fu realizzato grazie al fondatore don Giuseppe Ambrosio ed è custodito dai padri giuseppini del Murialdo i quali, impegnati con particolare attenzione ai giovani, alla famiglia e al mondo del lavoro, ne diffondono il messaggio anche attraverso il mensile La voce di san Giuseppe edito da ben 103 anni.
La monumentale facciata, in stile neoclassico rinascimentale, fu completata nel 1926 in pietra di travertino. L'armonia architettonica è impreziosita dal gruppo marmoreo centrale con lo sposalizio di Giuseppe e dalla serie di statue che svettano in alto verso il cielo.
La cupola, imponente e ardita, con la croce che arriva a cinquanta metri di altezza, domina il panorama vesuviano. Fu inaugurata nel 1908.
Il santuario è facilmente raggiungibile in auto dalle grandi arterie autostradali A 1- A3- A 16- A30 e in treno con la Circumvesuviana da Napoli-Piazza Garibaldi. Il pellegrino troverà un'oasi di pace, accolto dal silenzio di san Giuseppe, un silenzio più armonioso delle armonie festivaliere e più eloquente di tutti i bla-bla dei grandi comunicatori.

Pierino Di Eugenio
(L’Eco di san Gabriele, maggio 2005)