domenica, giugno 06, 2010

L'UOMO GIUSTO


Questo volume raccoglie, a cura della Pia Unione del Transito di san Giuseppe a Roma, molti editoriali di Ezio Cova apparsi sulla rivista “La santa crociata in onore di S. Giuseppe”. Si tratta di ricchi spunti di riflessione e meditazione sul nostro santo. La prima parte è intitolata “conoscere e venerare san Giuseppe”. Si spiega come pregare il santo, si invita alla sua devozione, ci si domanda perché lo si venera, ci si sofferma sull’eccellenza del suo nome. Si presenta san Giuseppe come figlio di Davide, sposo della Beata Vergine Maria, munifico protettore, modello dei cristiani e dei lavoratori, patrono della Chiesa. Si enunciano le sue virtù: fede, carità, speranza, giustizia, silenzio, castità, prudenza, fortezza, temperanza. La seconda parte porta il titolo “un santo al servizio di Dio e degli uomini”. Ecco alcuni aspetti evidenziati: il fabbro che lavorò nell’ombra con Dio, un grande educatore, il segreto della santità, il cuore di un padre, nella luce della Trinità, la preghiera per i morenti, grandezza e potere d’intercessione… Nella terza parte si parla della devozione dei santi per san Giuseppe, in particolare S. Bernardo, S. Teresa, S. Francesco di Sales, B. Luigi Guanella, B. Giovanni XXIII, S. Pio da Pietrelcina, S. Josemaria de Balaguer… In appendice vengono presentati alcuni dei principali santuari di san Giuseppe nel mondo: in Italia, Spagna, Francia, Polonia, Canada e Argentina. Stranamente non viene ricordato il nostro santuario di S. Giuseppe Vesuviano. E’ bella e significativa la preghiera introduttiva: “O San Giuseppe, quante preghiere salgono a Te da questa terra! Ma queste spesso riguardano solo gl’interessi della nostra vita terrena. Sembra quasi che noi vogliamo piegare Dio al nostro servizio, per soddisfare i nostri interessi umani. Quante ansie e preoccupazioni per la nostra vita! Sovente ci visita e ci tormenta la malattia. Ci sono i contrasti e i malintesi che nascono tra le persone di famiglia. Manca il lavoro, non si trova la casa e scarseggia il necessario per la vita. I figli non studiano, si allontanano dalla famiglia, oppure non trovano il lavoro e diventano cattivi. C’è un lutto in famiglia oppure si ha paura che le cose non vadano più bene. Ed ecco che affiorano i dubbi, i malintesi, le invidie, i torti e le ingiustizie che avvelenano l’ambiente intorno a noi. Allora ci si sente soli, avviliti, e l’ombra della disperazione ci assale. E’ bene, allora, che noi ci rivolgiamo a Te, o S. Giuseppe, perché Tu presenti le nostre preghiere al Signore, Tu che sei tanto buono e potente sul cuore del tuo Figlio Gesù. Ma, quando ti rivolgiamo queste preghiere, aiutaci a purificare le nostre intenzioni. Il regno di Dio, al quale noi tendiamo, non consiste nella salute, nel benessere, nella felicità propria e della famiglia o nell’appagamento dei desideri terreni, per quanto legittimi. Dobbiamo tendere ai beni che sono al di là di questa vita terrena. S. Giuseppe, aiutaci ad adattare la nostra volontà a quella del Signore. Egli ci ama e sa quello che giova per il nostro vero bene. O Giuseppe, noi non pretendiamo da te dei miracoli, ma ti supplichiamo perché il Signore non ci provi al di là delle nostre forze. Insegnaci a pregare come hai pregato tu: con fede, con umiltà e con tanta perseveranza…”.

EZIO COVA, Giuseppe l’uomo giusto, Editrice Nuove Frontiere, Roma, pp. 222