domenica, aprile 25, 2010

SAN GIUSEPPE A SEREGNO


Al centro di Seregno, operosa cittadina in provincia di Milano, e precisamente in piazza della Concordia, si erge con imponenza monumentale la Basilica di san Giuseppe. Si tratta di una chiesa “collegiata” risalente al 1781 e consacrata cent’anni dopo nel 1881 dal patriarca Paolo Angelo Ballerini, che riposa nella sua tomba all’interno della chiesa. E’ stata elevata alla dignità di “basilica romana minore” esattamente un secolo dopo nel 1981. Queste date scandiscono il suo sviluppo, in cui vengono coinvolti nel tempo eminenti cardinali: il card. Schuster e il card. Montini (poi Paolo VI), il card. Martini e il card. Wojtyla (poi Giovanni Paolo II). Pensiamo che quest’ultimo già nel 1963 era in rapporto con tale chiesa a cui regala una reliquia di san Floriano, visita più volte il luogo da arcivescovo di Cracovia ed infine da Papa concede il titolo di basilica e vi si reca in viaggio pastorale nel 1983. Una sua statua all’ingresso sulla piazza evidenzia questo legame. L’impegno dei fedeli, con la guida dei “prevosti” che si sono succeduti nel tempo, hanno portato all’edificazione graduale dell’artistico tempio. Chiamato da sempre “la Rotonda” per la sua pianta circolare, ha raddoppiato la sua somiglianza al Pantheon di Roma con l’elevazione della facciata nel 1944. Realizzata su disegno dell’architetto O. Cabiati, questa infatti si presenta in stile neoclassico con un pronao costituito da sei possenti colonne con capitello ionico, sulle quali si innalza un ampio timpano decorato da mosaici. A partire dagli anni ’60 e ’70 anche l’interno è stato completamente rinnovato, su progetto dell’arch. L. Brambilla. Una vasta cupola centrale, che arriva all’altezza di 38 metri, ed una più piccola nella parte absidale coprono l’edificio. Una serie di colonne, rivestite di lucido marmo giallo di Verona, danno un tono elegante a tutto l’ambiente. E’ stato restaurato anche l’altare maggiore e il presbiterio. Una cappella laterale è dedicata al patrono, con una pala d’altare ottocentesca di L. Sabatelli che raffigura il Transito di san Giuseppe. E’ interessante quanto si legge nel “breve pontificio” per l’elevazione a basilica : “Nel lungo succedersi dei secoli la Chiesa cattolica ha sempre attribuito il debito onore e culto alla memoria dei Santi: essi infatti sono non soltanto gli amici più fedeli di Dio, che Cristo predilige, ma anche i patroni, solleciti della nostra sorte e del destino eterno degli uomini. Quando poi si tratta di san Giuseppe, lo sposo della Beata Vergine Maria, al quale i testi sacri cantano tante lodi, sempre più si accrescono e l’amore e la devozione appassionata dei fedeli… Confidiamo che la dignità conferita al tempio non solo accresca nel popolo la venerazione verso san Giuseppe, ma anche sia di maggior gloria a Dio, a lode del quale deve compiersi ogni cosa”.