domenica, febbraio 04, 2007

SEMPRE, SUBITO E LIETAMENTE


L’editrice Città Nuova ha pubblicato un lavoro sulla spiritualità di san Leonardo Murialdo a cura di p. Angelo Catapano, direttore del Centro Studi san Giuseppe. Il volume, che conta 160 pagine, può essere richiesto anche alla nostra redazione, con un contributo di 8 euro. Vi si propone un percorso, un vero e proprio itinerario spirituale che si sviluppa in 10 tappe. Il carisma spirituale del Murialdo – santo di grande spessore interiore e nello stesso tempo di variegato impegno nel sociale, nel mondo dell’educazione e del lavoro - è presentato con schizzi efficaci, avvalorati da espressioni puntuali e significative, tratte direttamente dagli scritti, come quella del titolo che balza in evidenza: tutto il segreto della santità sta nel fare la volontà di Dio “sempre, subito e lietamente”. La chiave di lettura globale è originale: per entrare in questo cammino ci si trova come davanti a due porte.
La prima porta è Dio Amore. Si parte dalla scoperta delle sorgenti della vita, dalle fonti dell’amore “paterno e provvidente, gratuito ed infinito, attuale e personale, tenero e misericordioso”. Ci si imbatte nell’Amore Incarnato di Cristo e con i “tre prodigi” della sua grazia: il natale, la croce e l’eucarestia. Dissetati e corroborati, ci si lascia guidare dallo Spirito Santo nella “vita di fede”, contrassegnata da una scelta fondamentale, un abbandono totale, una nuova mentalità, un rapporto profondo. Ci si incammina quindi nella vita, che è essenzialmente una via a cui non manca la direzione di percorso, la meta da raggiungere, con l’attenzione al momento presente, alle luci e alle ombre dell’esistenza. In questo tragitto non siamo soli: Gesù è con noi e ci insegna ad accogliere chi è maggiormente bisognoso, a stare con i piccoli, a vederlo nei piccoli, a farci piccoli con i piccoli.
La seconda porta è san Giuseppe. In lui troviamo “la via giusta” e il nostro specifico stile; da lui impariamo a fare tutto per amore e ad affrontare la notte del dolore; in lui vediamo il nostro capofamiglia, l’ottimo educatore, il lavoratore modello. A Nazaret apprendiamo l’umiltà, che ci fa riportare in noi il volto originale, guardare in faccia la realtà e lavorare in povertà, “facendo e tacendo”. Nella Santa Famiglia scorgiamo l’ideale di quella “ben unita famiglia” che anche noi siamo chiamati a costituire “nell’unità di pensiero, di azione e di amicizia”. Alla scuola del Padre celeste (e anche del padre terreno) ci vengono impartite le lezioni di quella formidabile carità impastata di premurosa paternità, totalità di dedizione, concreta adattabilità e paziente dolcezza. Alla fine si è portati ad aprire lo sguardo verso ampi orizzonti, in cui ci si ritrova parte di un cammino più grande in sintonia con la Chiesa intera, con gli uomini di buona volontà, in armonia con il creato stesso.
Dato che non ci si può mai considerare “arrivati”, l’itinerario spirituale conclude con l’invito a ricominciare di nuovo, chiaramente sui passi di san Leonardo Murialdo, riscoprendo nella nostra identità l’amore di Dio e nella nostra missione il modello di san Giuseppe.