martedì, giugno 17, 2008

RISCOPRIAMO SAN GIUSEPPE



A cura del Centro Studi san Giuseppe, la Libreria Editrice Murialdo (LEM) ha pubblicato gli atti della Giornata di studio su san Giuseppe svoltasi lo scorso anno a Roma. Ne è scaturito un libro vario nei contenuti e negli autori, nel medesimo tempo divulgativo e di interesse per gli studiosi. Ecco i capitoli che lo costituiscono: Vangelo dei misteri della vita nascosta di Gesù (Tarcisio Stramare), San Giuseppe nel cinema (Angelo Catapano), San Giuseppe educatore nell’iconografia (Stefania Colafranceschi), Una presenza di paternità per l’uomo postmoderno (Guglielmo Spirito), Oratorio su san Giuseppe (Marco Frisina). E’ stato aggiunto anche lo studio su san Giuseppe negli scritti di san Leonardo Murialdo (Pedro Olea) ed è corredato dalle immagini relative alla ricerca della prof.ssa Colafranceschi. L’intento della Giornata, come pure della presente pubblicazione, è quello ambizioso di un “rilancio” della figura di san Giuseppe nella Chiesa italiana, dato che appare alquanto trascurato.
Nell’introduzione p. Tullio Locatelli scrive: “Qualche volta pensando a san Giuseppe si ha l’impressione di trattare di un santo un poco declassato: assente nella preghiera eucaristica, la sua solennità religiosa non è più festa civile; noi stessi lo conosciamo poco e siamo perfino incerti su come chiamarlo: si può ancora chiamarlo padre putativo di Gesù o è meglio usare il termine di “custode del redentore”? Poco o appena citato in tanti documenti ufficiali della Chiesa ai vari livelli, dimenticato anche quando sarebbe proprio il caso di nominarlo. Ma non esprimiamo giudizi sugli altri; anche noi che ci diciamo suoi devoti, che ci fregiamo del suo nome, nella denominazione delle nostre congregazioni religiose, forse ce ne ricordiamo poco: se contiamo i canti che sappiamo su san Giuseppe riusciremo a nominare dieci titoli? Ma soprattutto rimaniamo un poco confusi se volessimo rispondere a quanto della riflessione teologica, dal Concilio ad oggi, è entrato a far parte del nostro bagaglio di “giosefologia”. Dobbiamo pur riconoscere che forse la povertà della riflessione teologica, biblica, che getti nuova luce sulla figura e la missione di san Giuseppe, ha isterilito un poco la nostra preghiera e quasi spento il canto in onore del nostro santo. Certo san Giuseppe non è una figura che si possa trattare con facilità; è difficile parlare di un uomo del silenzio e della ubbidienza nella fede; è difficile parlare del vigile sognatore del Vangelo, e coglierne il segreto che lo ha portato ad essere partecipe in modo privilegiato degli inizi della Redenzione. Forse per questo rimaniamo incuriositi di fronte a chi scrive di san Giuseppe attraverso la forma letteraria del romanzo: una libertà che permette di andare oltre il semplice dato evangelico, e nello stesso tempo di rendere la figura di san Giuseppe più vicina al quotidiano dell’uomo e del credente, senza la preoccupazione di approfondimenti teologici, con il rischio di dire troppo, o di cadute devozionali, con il pericolo di dire troppo poco e male”.
Si auspica dunque una “riscoperta” di san Giuseppe; forse non si tratta di fare cose straordinarie, ma di cominciare da se stessi e dal proprio contesto di vita, assumerlo come padre e patrono, conoscerlo ed amarlo di più per farsi accompagnare dalle sue mani esperte incontro alla sua sposa Madre della Chiesa e a suo figlio Redentore del mondo.


CENTRO STUDI SAN GIUSEPPE, Riscopriamo san Giuseppe, Roma 2008, LEM, pp. 151.