venerdì, maggio 01, 2009

IL VANGELO DI GIUSEPPE


Senza dubbio l’unico Vangelo è quello annunciato da Gesù ed è quello che annuncia innanzitutto la sua morte e risurrezione. La “Buona Notizia”, che supera ogni altra (per quanto bella o brutta possa essere), è la salvezza portata da Cristo con la sua Pasqua. I Vangeli secondo Matteo, Marco, Luca e Giovanni ci proclamano tale verità in modo inequivocabile: sono essi stessi la Parola del Signore. C’è però un impegno missionario che ogni cristiano si assume in quanto tale: diventare “vangelo vivente” nel suo ambiente. Nell’arco dei secoli i santi stessi possono essere rappresentati come il Vangelo dispiegato nel tempo e nello spazio.
Così si può dire che c’è anche un “vangelo di san Giuseppe”: quello che lui racconta con la sua vita e quello che noi trasmettiamo di lui. A ben guardare, se c’è un personaggio genuinamente evangelico e intimamente legato al mistero dell’incarnazione, questo è proprio Giuseppe, insieme alla sua sposa Maria. E’ un messaggio stupendo quello che il vangelo di Giuseppe ci comunica, in cui pare dirci a chiare lettere: “ecco, ti porto Gesù, il Salvatore, accoglilo, proteggilo, ascoltalo; fallo crescere nella tua esistenza, nella tua famiglia, nella tua comunità, nella società; custodisci la sua presenza, le sue Parole, meditale nel tuo cuore e mettile in pratica; difendilo davanti a chi non crede, lo rifiuta o lo calpesta; non perderlo mai e se ti succede cercalo e ritrovalo; sii come un padre che ha cura del figlio più caro; sii per lui come un fratello e un figlio, umile e docile ai suoi insegnamenti; lavora alla costruzione del suo Regno di giustizia e di amore; abbandonati tra le sue braccia e scegli di vivere con lui per tutta l’eternità. Ti porto Maria, la mia sposa: prendila con te per sempre, nella tua casa; fatti accompagnare da lei in ogni momento, fin sotto la croce, fino all’ora della morte, come sposa che non ti dimentica, come madre che non ti abbandona”.
C’è un impegno che abbiamo nella Chiesa, ed è quello di diffondere il vangelo di san Giuseppe, di promuovere la sua figura e il suo modello di santità. E’ un dono e una responsabilità, a cui richiamarci ed essere fedeli, a partire da noi stessi e dal nostro cammino di fede. Sui passi di Giuseppe è nostro compito annunciare quanto è fondamentale seguire la volontà di Dio, essere attenti giorno e notte alla sua voce, attuarla con fedeltà facendo sempre ciò che è giusto. Se c’è una Parola di Gesù, che può ben rappresentare lo spirito di san Giuseppe, dichiarato “giusto” dal Vangelo, è proprio “Padre sia fatta la tua volontà”! E’ nostro preciso dovere accogliere Maria, e attraverso lei, Gesù stesso. La Parola che Giuseppe rilancia, e che ha permesso si realizzasse grazie anche alla sua disponibilità, è “il Verbo si è fatto carne ed è venuto ad abitare in mezzo a noi”. E’ proprio la nostra missione, sull’esempio di san Giuseppe che porta Gesù in braccio, quella di presentare Cristo al mondo e di dare con coraggio la nostra testimonianza alla sua Parola: “io sono la luce del mondo”. E’ nostro obiettivo difendere la famiglia, darci da fare per il mondo del lavoro, combattere le ingiustizie e le discriminazioni, cercare Dio e il suo Spirito piuttosto che il profitto e il consumismo, con la Parola che ci guida: “beato chi ha fame e sete di giustizia”.
E’ stato detto che se anche per assurdo sparissero tutti i libri del Vangelo dalla terra, noi cristiani potremmo annunciare lo stesso il Vangelo con i fatti della nostra vita che ridicono le Parole del Signore. Altri hanno parlato del “quinto vangelo” che ognuno dei credenti ha da comunicare. Non è fuori luogo allora rilanciare il percorso tracciato dal nostro santo, che supera un discorso di semplice devozione. Non è un fatto marginale della storia della salvezza o da trascurare in tempo quaresimale. “Il vangelo di Giuseppe” ci prepara a vivere in pienezza sia Natale che Pasqua: in profondità ci innesta nel mistero di Cristo e della Chiesa.


Angelo Catapano