domenica, febbraio 01, 2009

MISTERI DELLA VITA NASCOSTA


E’ opportuno riportare la presentazione che fa a questo libro, indirizzato piuttosto agli studiosi, l’autore stesso, Tarcisio Stramare, degli Oblati di san Giuseppe.
Il mio interesse scientifico – scrive - per i racconti evangelici dell’infanzia e della vita nascosta di Gesù risale all'inizio dei miei studi presso il Pontificio Istituto Biblico, dove lo stimato p. Max Zerwick aveva scelto come tema del suo corso di esegesi del N.T. proprio Luca I-II. Il passaggio a Matteo I-II avvenne solo più tardi, occasionato e richiesto da una conoscenza più approfondita della figura e della missione di san Giuseppe, chiave della Cristologia e, tuttavia, grande assente nei trattati teologici. Basti dire che, nonostante due trienni di frequenza presso la Pontificia Università Gregoriana e il Biblico per la Licenza e il Dottorato, è stato solo un provvidenziale contatto con i Centri di Studio su san Giuseppe di Valladolid e di Montréal e con le loro prestigiose riviste Estudios Josefinos e Cahiers de Joséphologie, difficilmente presenti nelle nostre biblioteche, a farmi scoprire l'importanza del ruolo di san Giuseppe ai fini dell' incarnazione.
A questa luce e con l'aiuto degli strumenti dell'esegesi ho potuto "rivisitare" gli stessi testi evangelici, rileggendoli come "misteri della vita di Cristo”, nei quali e dei quali san Giuseppe è stato appunto il "ministro". E’ la stessa linea seguita dall'Esortazione apostolica Redemptoris custos di Giovanni Paolo II. Riguardo agli argomenti, ho sviluppato soprattutto Matteo I-II, ritenendo Luca I-II già sufficientemente studiato. Con l'attenzione sempre rivolta ai misteri della vita di Cristo, ho evidenziato, tuttavia, in Luca i misteri della presentazione di Gesù al tempio, della circoncisione, del nome di Gesù e quello meno noto dell'iscrizione del Bambino all'anagrafe. In Matteo lo studio si è fatto puntiglioso per quanto riguarda il mistero dell'incarnazione, comune anche a Luca, ma visto da Matteo soprattutto in relazione al titolo di "Cristo", compromesso dal concepimento verginale; ciò spiega il largo spazio concesso alla genealogia e al racconto della vocazione di Giuseppe. Una particolare attenzione è stata prestata ai misteri salvifici presenti nella visita dei magi, nel ritorno di Gesù dall'Egitto e nella sua dimora a Nazaret.
L'analisi dei fatti, nei quali è contenuto il mistero, evidenzia da sola quanta parte dei compiti verso Gesù - sociali, cultuali ed educativi - attribuiti normalmente a Maria, siano stati assolti, invece, da Giuseppe, perché naturalmente connessi al suo stato di sposo e di padre. Impossibile, dunque, sostenere quanto qualcuno ha scritto, che "la persona di Giuseppe non ha nessun rilievo nel racconto evangelico e quindi nessuna relazione con Gesù". Nella storia della salvezza san Giuseppe ha avuto la sua parte di "ministro della salvezza"; ha adempiuto perfettamente la sua parte, come la Chiesa apostolica gli ha riconosciuto; non può essere messo da parte, come invece la trattazione teologica continua a fare. I racconti evangelici dell'infanzia e della vita nascosta di Gesù ne hanno giustamente conservato e tramandato il ricordo, perché il mistero in essi contenuto aveva avuto bisogno per realizzarsi della sua "obbedienza".

TARCISIO STRAMARE, Vangelo dei Misteri della vita nascosta di Gesù, Sardini, pp. 320