domenica, aprile 05, 2009

SAN GIUSEPPE E IL CARD. BALLESTRERO


Il carmelitano p. Giuseppe Caviglia ha raccolto in questo volumetto alcuni scritti del cardinale Anastasio Ballestrero sul nostro santo. Ci sono articoli da lui pubblicati ancora da giovane sul bollettino “Ite ad Ioseph” del santuario di san Giuseppe al Deserto di Varazze (dove è maturata la sua vocazione e ha voluto essere sepolto), una novena di san Giuseppe e in appendice una poesia dal titolo “La penna di santa Teresa”. Una sua prima riflessione riguarda “i diritti di sposo in san Giuseppe”. E’ uno scritto interessante, che sottolinea in modo originale e senza remore, il suo diritto come marito all’amore della sua sposa, al rispetto e alla riverenza da parte di Maria. Ecco il suo ragionamento: “E’ chiaro che il Santo ha nei riguardi della Vergine tutti i diritti che uno sposo ha sulla propria sposa. Non si può però e non si deve confondere il diritto e il suo uso; per cui è altrettanto vero che il nostro Patriarca non usò di tutti i suoi diritti coniugali ed anzi, all’esercizio di alcuni rinunziò con una perpetua verginità. Tuttavia nessuno può farci credere che Giuseppe abbia rinunciato anche ad essere amato da Maria; come neppure possiamo dubitare che Maria non abbia amato e prediletto il suo vergine sposo. Di qui un ineffabile titolo di grandezza per lui: quello di aver fatto battere il cuore di Maria in un modo particolare. E se la Vergine ha potuto e può ancora oggi amare Giuseppe in modo tanto grande e umano, chi può dubitare della sua bontà, della sua santità, della sua grandezza?”. Mettendosi alla scuola di san Giuseppe si scopre il suo legame con l’incarnazione e la redenzione, con l’Eucaristia e la Trinità. Lo si riconosce maestro eccezionale di fede, speranza, carità, obbedienza, purezza, povertà, prudenza e giustizia. La sua santità eccelle davanti a quella di tutti i santi. “A mio parere, san Giuseppe occupa nell’eternità il posto più alto dopo Gesù e Maria, ma vicinissimo al loro: questa trinità terrena non può essere separata neppure in cielo”. Da qui scaturiscono alcune conseguenze in Paradiso. “Questa altissima posizione arricchisce il falegname di Nazaret di un potere di intercessione senza confronti”! Ballestrero evidenzia il patrocinio di san Giuseppe su tutta la Chiesa, in particolare sul mondo del lavoro e sull’Ordine del Carmelo a cui appartiene. Ripercorre il suo cammino di fede: la vocazione, la docilità al progetto di Dio, la fedeltà, lo spirito di preghiera, il suo silenzio umile, operoso e contemplativo. Si sofferma sulla sua missione e lo invoca: guardiamo a te, ci affidiamo a te, vogliamo imparare da te, ti preghiamo per ritrovare il Signore… "Quando hai saputo le meraviglie che Dio operava nella tua vergine sposa, non le hai rivelate a nessuno. Hai custodito tutto nel segreto del cuore, come Maria che conservava dentro di sé il mistero del Figlio suo. Voglio percorrere la tua strada, col desiderio di entrare nell’intimo del mistero di Nazaret, mistero che è anticipazione del Paradiso”.

G. CAVIGLIA, San Giuseppe e il cardinale Ballestrero, edizioni OCD, pp. 144.