UNA GIORNATA PER SAN GIUSEPPE
La Giornata di studio su san Giuseppe, tenutasi il 17 marzo 2011 a Viterbo, è stata la seconda promossa dal Centro Studi san Giuseppe della congregazione dei Giuseppini del Murialdo, dopo quella che si è svolta a Roma (oratorio san Paolo) nel 2007. Gli atti della prima edizione sono raccolti nel volumetto "Riscopriamo san Giuseppe".
La coincidenza della data con la festa del 150° anniversario dell'Unità d'Italia ha riportato alla memoria il frangente in cui, dopo la breccia di Porta Pia, il papa Pio IX "stretto dalla tribolazione" proclama significativamente san Giuseppe Patrono della Chiesa universale.
La congregazione dei Giuseppini, fondata da san Leonardo Murialdo proprio in quel periodo nel 1873, ha ricevuto fin dalle origini il nostro santo come "modello, patrono e titolare". I testi delle Regole mettono bene in risalto come il carisma spirituale ed apostolico sia improntato alla figura del Patrono. Il successore del Fondatore Eugenio Reffo si rivela vero "maestro di spiritualità giuseppina", ed è forte il suo invito a fare tutto "per amore di san Giuseppe".
La relazione di p. Giuseppe Danieli, esperto biblista giuseppino, ha ripreso il suo ultimo libro dal titolo "Incontri con san Giuseppe nella Parola di Dio", sottolineando come sia ormai giunto il momento di chiamare "padre" san Giuseppe, senza più titubanze. E' maturo oggi il tempo di riconoscere nel nostro santo un'autentica paternità, sia nei riguardi di Cristo che nel suo compito per tutta la Chiesa.
E' risultato di particolare interesse, tra gli altri, l'intervento di Suor Annamaria Valli, che ha presentato una chiave di lettura del libro della "Vita di san Giuseppe" della mistica Cecilia Baij (monaca benedettina del '700 vissuta nel viterbese a Montefiascone), appena pubblicato in una nuova edizione.
Di grande fecondità si conferma l'opera artistica del giuseppino p. Gianfranco Verri, che ha potuto presentare i suoi dipinti tramite alcune poderose pubblicazioni dei suoi quadri, in specie quella sulla "Santa Famiglia", dove è in evidenza il nostro santo; si è pure segnalata la raccolta delle sue opere su san Giuseppe in DVD.
La professoressa Stefania Colafranceschi, con la sua viva competenza e comunicativa, ha proposto tutto un excursus iconografico, come pure di tradizioni devozionali e folkloristiche, a partire dalla collezione di santini e immaginette sacre del giuseppino p. Giuseppe Taveri, anch'esse raccolte in DVD.
E' stata letta parte della relazione inviata dal p. Tarcisio Stramare, impossibilitato ad essere presente, e infine è stato apprezzato l'intervento di Michele Parabita su san Giuseppe nell'arte presepiale.
A conclusione, p. Angelo Catapano (direttore del Centro Studi), ha sottolineato come sia doveroso, specialmente per chi riconosce l'importanza della figura di san Giuseppe nel mistero di Cristo e della Chiesa - tanto più per chi si definisce "giuseppino" - , non fare silenzio su san Giuseppe, anche se lui è il "santo del silenzio". Non si tratta di un personaggio secondario, ma della coppia più importante della storia, che dopo quella di Adamo ed Eva, inaugura nella pienezza del tempo l'inizio della redenzione. Si propone nel 2012 un anno giuseppino, in ricordo dei 2000 anni dal ritrovamento di Gesù dodicenne al tempio, un anno sulla sua paternità educativa con lo slogan: "Figlio, tuo padre ed io, angosciati, ti cercavamo!". Rimane quantomeno l'invito - da formalizzare almeno in congregazione - di non dimenticarsi nella preghiera eucaristica di aggiungere "con san Giuseppe suo sposo" dopo aver nominato la Beata Vergine Maria.
La coincidenza della data con la festa del 150° anniversario dell'Unità d'Italia ha riportato alla memoria il frangente in cui, dopo la breccia di Porta Pia, il papa Pio IX "stretto dalla tribolazione" proclama significativamente san Giuseppe Patrono della Chiesa universale.
La congregazione dei Giuseppini, fondata da san Leonardo Murialdo proprio in quel periodo nel 1873, ha ricevuto fin dalle origini il nostro santo come "modello, patrono e titolare". I testi delle Regole mettono bene in risalto come il carisma spirituale ed apostolico sia improntato alla figura del Patrono. Il successore del Fondatore Eugenio Reffo si rivela vero "maestro di spiritualità giuseppina", ed è forte il suo invito a fare tutto "per amore di san Giuseppe".
La relazione di p. Giuseppe Danieli, esperto biblista giuseppino, ha ripreso il suo ultimo libro dal titolo "Incontri con san Giuseppe nella Parola di Dio", sottolineando come sia ormai giunto il momento di chiamare "padre" san Giuseppe, senza più titubanze. E' maturo oggi il tempo di riconoscere nel nostro santo un'autentica paternità, sia nei riguardi di Cristo che nel suo compito per tutta la Chiesa.
E' risultato di particolare interesse, tra gli altri, l'intervento di Suor Annamaria Valli, che ha presentato una chiave di lettura del libro della "Vita di san Giuseppe" della mistica Cecilia Baij (monaca benedettina del '700 vissuta nel viterbese a Montefiascone), appena pubblicato in una nuova edizione.
Di grande fecondità si conferma l'opera artistica del giuseppino p. Gianfranco Verri, che ha potuto presentare i suoi dipinti tramite alcune poderose pubblicazioni dei suoi quadri, in specie quella sulla "Santa Famiglia", dove è in evidenza il nostro santo; si è pure segnalata la raccolta delle sue opere su san Giuseppe in DVD.
La professoressa Stefania Colafranceschi, con la sua viva competenza e comunicativa, ha proposto tutto un excursus iconografico, come pure di tradizioni devozionali e folkloristiche, a partire dalla collezione di santini e immaginette sacre del giuseppino p. Giuseppe Taveri, anch'esse raccolte in DVD.
E' stata letta parte della relazione inviata dal p. Tarcisio Stramare, impossibilitato ad essere presente, e infine è stato apprezzato l'intervento di Michele Parabita su san Giuseppe nell'arte presepiale.
A conclusione, p. Angelo Catapano (direttore del Centro Studi), ha sottolineato come sia doveroso, specialmente per chi riconosce l'importanza della figura di san Giuseppe nel mistero di Cristo e della Chiesa - tanto più per chi si definisce "giuseppino" - , non fare silenzio su san Giuseppe, anche se lui è il "santo del silenzio". Non si tratta di un personaggio secondario, ma della coppia più importante della storia, che dopo quella di Adamo ed Eva, inaugura nella pienezza del tempo l'inizio della redenzione. Si propone nel 2012 un anno giuseppino, in ricordo dei 2000 anni dal ritrovamento di Gesù dodicenne al tempio, un anno sulla sua paternità educativa con lo slogan: "Figlio, tuo padre ed io, angosciati, ti cercavamo!". Rimane quantomeno l'invito - da formalizzare almeno in congregazione - di non dimenticarsi nella preghiera eucaristica di aggiungere "con san Giuseppe suo sposo" dopo aver nominato la Beata Vergine Maria.
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