sabato, ottobre 27, 2007

GESU' LO CHIAMO' PADRE


E’ un testo del noto studioso giuseppino Tarcisio Stramare, degli Oblati di S. Giuseppe. Come dice il sottotitolo, si tratta di una vera e propria “rassegna storico-dottrinale su san Giuseppe”, consigliabile a chi desidera una presentazione sintetica e aggiornata, fondata teologicamente e complessiva nei riguardi del nostro santo. Nella prefazione l’autore afferma che san Giuseppe è l’emblema di una cultura “presunta”. E’ un santo che si pensa diffusamente di conoscere, ma che in realtà non si approfondisce né si studia granché. Il nostro testo cerca di colmare una lacuna e di offrire un quadro che presenti la figura di san Giuseppe nei suoi vari aspetti, a partire dal suo inserimento nella storia della salvezza e dalla narrazione dei Vangeli. Prosegue con un capitoletto sugli apocrifi e si sofferma sulla teologia: si segnalano i principali riferimenti al nostro santo nei vari secoli, nei Padri e nella Tradizione, come pure nei documenti dei Papi e del Magistero fino ad oggi. La “teologia giuseppina” non può non considerare gli elementi che caratterizzano san Giuseppe, come Sposo della Madre di Dio (e la natura di questo vero matrimonio), Padre di Gesù (e la sua autentica paternità), la sua Verginità, la partecipazione all’ordine dell’unione ipostatica e ai misteri di Cristo, la sua grandezza e santità, la sua presenza nella Chiesa, il suo patrocinio e la sua molteplice esemplarità.
Nella seconda parte viene messo in evidenza come il nostro santo comunque sia amato e tuttora presente nel sentire della gente, nello sviluppo spazio-temporale del culto, dagli edifici legati al ricordo della Santa Famiglia in Palestina ed Egitto, alle chiese e ai santuari a lui dedicati in Italia e nel mondo, alle Cattedrali e alle basiliche costruite in suo onore nelle varie nazioni. Si passano poi a considerare i riconoscimenti liturgici che si sono succeduti nella storia, sia in Oriente che in Occidente: la festa di san Giuseppe, dello Sposalizio, del Patrocinio ed altre. Si prosegue con la rassegna dei “patronati”: l’elenco degli Istituti di vita consacrata maschile e femminile (ben 236), istituzioni, associazioni, confraternite, città, diocesi e nazioni che lo nominano patrono. Si dà una panoramica delle devozioni, pie pratiche, reliquie e apparizioni legate a san Giuseppe. Si segnalano i “Centri studi giuseppini” e le pubblicazioni che riguardano il nostro santo in Italia e all’estero: non manca la citazione anche della “Voce di san Giuseppe” (p. 176). Il sesto capitolo è dedicato all’arte e al folklore: san Giuseppe nell’arte figurativa, esposizioni e rappresentazioni, tradizioni e iniziative. A ragion veduta, dopo tutto il percorso effettuato, si conclude con l’affermazione: “san Giuseppe è un virgulto rigoglioso presso una fonte”, ulteriore riferimento biblico che suggella il titolo del libro: “Gesù lo chiamò padre”. Frase che si rifà direttamente alla fonte del Vangelo, quanto mai ricca di significato, di cui al termine del libro si riconosce maggiormente la portata.

TARCISIO STRAMARE, Gesù lo chiamò padre, Libreria Editrice Vaticana, pp. 218